Romanzo di formazione dell’intellettuale Romanista disilluso.
Monteverde è stata una piacevole scoperta immediatamente promossa a conferma.
Data la musicalità del testo, Gianfranco Franchi, può essere benissimo definito come un poeta prestato alla narrativa; leggendolo, fin da subito mi rendevo conto di aver trovato (davvero) un autore extra-ordinario (per stile e pensiero).
Guido Orsini, suo alter-ego (ma quale personaggio non lo è almeno un po’?), è il protagonista di un romanzo a episodi di luminosissimo cinismo, o meglio realismo.
Ogni capitolo è una introspezione/ricostruzione/riflessione a proposito di un tema o un avvenimento caro alla sua esistenza da intellettuale disadattato in un mondo che è per lui (e di per sé) inadatto.
Tutto è assimilato, masticato e risputato fuori, sotto una forma nuova e fantastica: i mug si suicidano pur di non “cadere” per mano del (poco)gentil sesso a loro ostile; i segni lasciati dall’abbronzatura sono un mistico confine tra pubblico e privato, un erotico patto d’amore; Basaglia probabilmente ascoltava i Pooh; e i Radiohead sono molto più che una band di caratura internazionale (e come dargli torto?), sono feticcio di una vita ormai lontana in cui la musica prima di essere passione, era azione.
Franchi è ironico, acuto, brillante in ogni sua esposizione: tutto ciò che è filtrato dal suo critico punto di vista, anche se alieno ad un mondo (finto)moralista e monotono, diventa universalmente condivisibile.
Alcuni capitoli come “Futuro” e “Piazza Michelangelo” mi vedevano vistosamente annuire seduto sulla metro A di Roma, sotto lo sguardo circospetto dei miei vicini di posto, altri mi hanno fatto venire la pelle d’oca, altri ancora mi hanno procurato imbarazzanti erezioni (questa volta sulla Metro B, con deliziato stupore delle mie anziane dirimpettaie).
Monteverde è un libro veloce: nonostante la lunghezza più o meno standard di 300 pagg circa, lo fagociterete un capitolo dopo l’altro.
E’, tout court , IL romanzo da leggere rigorosamente in mutande, col mug colmo di caffè e buona musica di sottofondo.
(a chi non piace leggere così?)