Mi sono sempre domandato come si potesse girare un film tra il porno-soft e la commedia sexy all’italiana spacciandolo per un thriller, e finalmente ho trovato risposta. “La sanguisuga conduce la danza” è un film del 1975 di Alfredo Rizzo. Nonostante il titolo, non si parla né di sanguisughe né di danze; tanto valeva chiamare il film “Le allegrotte avventure di zio Peppolone”, almeno era più simpatico. Irlanda del 1902, il conte Marnack (interpretato da Giacomo Rossi Stuart) invaghitosi di una attrice di teatro di nome Evelyn (interpretata da Patrizia Webley), decide di invitare nel suo castello tutta la compagnia teatrale (cosa non si fa per una chiavata…), attirando così l’ira della servitù; durante una cena il conte rivela che tutti i suoi antenati avrebbero decapitato le loro consorti poiché macchiate di adulterio; ed è proprio da questa ammissione che inizieranno strani omicidi. Il film ha una sequenza tale di culi e tette che farebbe impallidire persino le pellicole del sommo maestro Pippo Franco. Quel – per sua stessa ammissione- puttanone di Cora (interpretata da Krista Nell) contribuisce alla massiccia quantità di nudo, mostrandosi frequentemente in tutto il suo splendore.
Un dettaglio da non sottovalutare è il tempo in cui si sviluppa la trama vera e propria: se si levano i primi 50 minuti , che ricordano la commedia sexy, e gli ultimi 15 di finale, la storia deve prodursi in ben 20 minuti scarsi. Errori orrendi in fase di montaggio, e cadaveri oltremodo pupazzeschi, fanno da perfetta cornice ad una cagata il cui pezzo forte è il finale, che anche se visto e rivisto sembrerà sempre completamente sconclusionato e tirato tanto per. Da notare che nonostante nella locandina siano presenti ben due pistole, in realtà non viene mai usata nessuna arma da fuoco.
Consigliamo di assumere patate bollite. Il tubero servirà a calarsi meglio nel mood dell’Irlanda del 1902.