L’estate appena trascorsa da molti sarà ricordata come l’estate di quella cagata de “Il Pulcino Pio” ma per molti altri sarà fortunatamente l’estate dei giochi olimpici di Londra. Oggi assieme a voi vorremmo ripercorrere alcuni dei migliori peggior momenti che hanno accompagnato le olimpiadi in tempi recenti.
Iniziamo con il nuoto, con una batteria dei 100 metri meravigliosa. Stile libero, Sidney 2000: il guineano Eric Moussambani, il tagiko Oripov e il nigerino Bare sono pronti a tuffarsi; dopo la squalifica degli ultimi due per una falsissima partenza, il primo conclude la sua gara con un tempo raffazzonato di 1:52:72
(bisogna dire che il poveraccio ha avuto solo 8 mesi di tempo per imparare a nuotare ed allenarsi, – in una piscina d’hotel- ma questi sono solo dettagli)
Restiamo in piscina, in questo caso si parla di tuffi (trampolino 3 metri, Londra 2012): Stephan Feck riesce con un tuffo ad ottenere qualcosa di inarrivabile; tutti “zero” (“0” ndr):
Concludiamo con quella che oramai è una leggenda, Steven Bradbury, l’australiano che nelle olimpiadi invernali del 2002 a Salt Lake City vince la medaglia d’oro più fortunosa della storia. Pochi sanno che questo pattinatore ha avuto due incidenti sulla pista che lo hanno quasi ucciso, (un grave taglio all’arteria femorale nel 1994 che gli ha fatto perdere oltre 4 litri di sangue, e successivamente una grave frattura al collo) e che in gioventù era ritenuto una promessa assoluta; quindi, paradossalmente, nel suo caso diventa più corretto non parlare di “fortuna” ma di “karma” (anche se una botta di culo del genere è effettivamente allucinante).
http://youtu.be/WXrSsGFZVKA
Con questo articolo vi abbiamo mostrato tutto ciò che l’olimpiade rappresenta, perché non importa quanto scarso tu possa essere o quanto sia clamoroso il tuo errore, l’imporante è essere sulla passerella olimpica.