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Mastodon – Once More ‘round the Sun

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A tre anni di distanza dal precedente e molto controverso “The Hunter“, l’album che ha spaccato la critica ma non il mio cuore, tornano i miei amatissimi Mastodon con il loro nuovo “Once more ‘round the Sun”, ed avendolo rilasciato in ascolto gratuito su iTunes con qualche giorno d’anticipo sull’uscita effettiva, prevista per il 24 Giugno, noi baldi giovani di Trashic Magazine abbiamo deciso di parlarvi di questo loro lavoro in anticipo rispetto alle riviste più patinate (non perché siamo faighi, ma perché sono semplicemente ossessionato da questa band).

Quest’album segna l’ennesima evoluzione stilistica per i quattro della Georgia, step che si evince subito dalle prime note nella traccia di apertura “Thread Lightly”, infatti l’apertura con accordi suonati su di una chitarra acustica spiazza e non poco l’ascoltatore, capovolgendo completamente l’idea della band americana e del loro sound tra Sludge, Stoner e Progressive Metal.

“Once More ‘round the Sun”, la cui uscita è stata anticipata grazie ai singoli “Chimes at Midnight” e “High Road” (di quest’ultimo esiste anche un nerdissimo video), sorprende sin dal primo ascolto per svariati aspetti; in primis probabilmente vi è quello dell’utilizzo molto più massiccio che in precedenza, del batterista Brann Dailor alla voce, infatti in pezzi come “The Motherload” la sua è (quasi) l’unica presente, che si divide (quasi) in ugual modo le linee melodiche con i cantanti “tradizionali”, cioé il bassista Troy Sanders ed il chitarrista Brent Hinds (ascoltare la title-track per credere).

Altro aspetto molto interessante gli assoli di chitarra del duo Hinds-Kelliher che, soprattutto in pezzi come “Ember City”, riesce a stupire come poche volte in passato, senza ovviamente trascurare l’impressionante lavoro in sezione ritmica degli altri due membri della band (Sanders e Dailor).

Ovviamente anche qui non mancano le special-guest: oltre al’immancabile Scott Kelly (cantante dei Neurosis) presente in ogni album del quartetto (in questo sulla traccia conclusiva “Diamond in the Witch House”) abbiamo la band indie-punk tutta al femminile “The Coathangers” (i Mastodon per loro hanno girato uno spassosissimo video) autrice dei cori finali su “Aunt Lisa” (che citano i Ramones).

Questo lavoro determina un nuovo standard musicale per i Mastodon, che cercano sempre di evolversi e di cambiare il proprio sound mantenendone inalterate le fondamenta schizofreniche, frenetiche, ma allo stesso tempo ordinate. Ci riescono anche in questo caso alzando nuovamente l’asticella loro genialità, che si barcamena tra musica e tatuaggi (l’ultimo targato Brent Hinds, fattosi tingere la testa con una trama geometrica).

In conclusione vi possiamo dire che questo è un lavoro che non potete farvi scappare per nessun motivo, che nella sua seconda metà (da “Feast your Eyes”) riesce a dare il meglio di sé, ed anche se manca un pezzo di pura violenza alla “Blood and Thunder” o alla “Crack the Skye” questo album vi prenderà per la gola e vi butterà dentro un incubo psichedelico (come quello della copertina: ennesima perla artistica) da cui non riuscirete e non vorrete uscire. E se non credete alle mie parole prendete una traccia a caso di questo lavoro ed ascoltatela… non ve ne pentirete!

http://youtu.be/Fxsou76iWHk

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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