Anche quest’anno, al fine di bissare l’enorme successo personale dell’anno scorso, sono tornato al Lucca Comics and Games con una grande ed enorme differenza: sono andato in macchina. Ciò ha comportato una lunga serie di effetti a catena che ora vi enuncerò (avete presente la teoria che un battito di ali di una farfalla in europa crea un uragano in Giappone? Ecco, non c’entra niente ma era molto figa come citazione).
Partito alle 5:30 da una spettrale Bologna, dopo circa 150 km, (tante) soste caffè e quasi 3 ore di viaggio si arriva alla tanta agognata meta, la più grande fiera italiana di videogiochi e fumetti. Prima tappa importante: giro tra gli stand del fumetto alla ricerca di qualcosa di nuovo che mi impressioni o di un nuovo volume del fumetto che tanto amo: “Saint Seiya – Next Dimension” (ma ne esce uno nuovo ogni anno e mezzo, e infatti non c’era).
La seconda grande tappa è stata nell’area games dove si può trovare di tutto: dal Monopoly ai videogiochi, dai dadi allo sbucciamelone, dal tira-peli-del-naso al merchandising delle serie TV; tutto inserito in un immenso padiglione. Una vera e propria bolgia in cui bisogna passare più e più volte per riuscire a vedere tutto. Ai giri da voyeur si sono aggiunti quelli, ahimè infruttuosi, alla ricerca del nostro amico Synergo :*(
Dopo una fermata allo stand della Bonelli per un autografo su una copia di “Orfani”, la fiacca inizia a corrodere le mie ossa e 5 caffé No, non basteranno per tenermi sveglio per il pomeriggio e il viaggio di ritorno (in totale i caffé diventeranno 9), e quindi girovagando nella speranza di trovare un bar decente si incontrano anche quest’anno decine di cosplay; alcuni geniali, (come quello del terrore che svolazza nella notte o di Asuka Langley . vedi foto), mentre altri di una tristezza infinita come i TRE cosplay di Johnny Depp (nota bene: non personaggi da lui interpretati, ma proprio dell’attore), travestitisi non con l’intento di “mostrare un costume” (nello spirito dell’evento) ma di “racimolare femminelle per la serata” (motivazione altrettanto nobile).
Solo due note hanno stonato nella giornata passata a Lucca:
1) I prezzi: in alcuni casi quasi raddoppiati ed in alcuni casi assolutamente insensati (un SEGA Mega
Drive a 80€ mi sembra esaggerato, con le due “g” per rimarcarne il concetto): il tipo-medio era costretto a guardare le action
figures de “I cavalieri dello zodiaco” come nella celebre scena di “Colazione da Tiffany”.
2) Lo steampunk: oddio bello eh, ma non vi sembra un po’ di esagerare? Ho visto tutto in chiave Steampunk, anche un orrendo Batman che non ho fotografato per vergogna. Quello che doveva essere uno stile di nicchia sta diventando la più grande massificazione del secolo dopo i baffi arricciati o l’anello al dito del piede delle donzelle. Oltretutto è un genere difficile: se non ti attrezzi come si deve… si tende al ridicolo.
Nonostante questi due dettagli ed una strana atmosfera (una sorta di cappa triste, non so come spiegarlo… direi da dopolavoro ferroviario) Lucca è sempre Lucca, i giochi sono sempre giochi. E anche ad una certa età e con un importante carico di casini personali, un giorno come questo ci riconcilia con la nostra adolescenza (preferibilmente un’adolescenza non all’insegna dello Steampunk).