Dopo aver fatto slittare l’uscita di questo album di quasi 8 mesi (doveva uscire i primi giorni di Novembre 2010) e dopo aver radicalmente cambiato il titolo dell’album (in principo doveva chiamarsi “The Unquestionable Truth pt. 2”) finalmente, possiamo parlare di “Gold Cobra” dei floridiani Limp Bizkit. Sono passati la bellezza di 11 anni dal loro capolavoro indiscusso “Chocolate Starfish and the Hot Dog Flavored Water”, che risulta essere anche l’ultimo registrato dalla band con questa formazione (infatti “The Unquestionable Truth pt. 1” aveva alla batteria Sammy Siegler dei Glassjaw).
Il suono della band resta immutato: il rapping del sempre coerente Fred Durst (vedasi “Autotunage”), un Wes Borland immenso e una sezione ritmica impeccabile. L’album ha molte tracce coinvolgenti, come la title-track. “Why Try” (miglior traccia dell’album) o il primo singolo estratto “Shogun”. Altre risultano essere completamente fuori dal contesto musicale complessivo, come “Loser” e “Walking Away”. Se quest’album fosse uscito al posto di “Result May Vary” avrebbe rappresentato la normale evoluzione della band.
In questo caso “Gold Cobra” altro non è che il tentativo dei redivivi Limp Bizkit di risollevarsi dopo i continui litigi tra Durst e Borland, nella speranza che, almeno questa volta, la riappacificazione sia definitiva.