Lettera 22

Ho scritto TANO sulla sabbia

Il mio cellulare, tra i tanti sms preconfezionati che il menù “Modelli” fornisce, ad un certo punto sfodera anche:

”Ti amo anch’io!”

Perbacco. Inaspettato, tra “Sono occupato, richiamerò” e “La riunione è annullata”. Addirittura la finezza di averci aggiunto il punto esclamativo.

Questa notizia mi ha gettata nello sconforto: al giorno d’oggi non abbiamo nemmeno il tempo di rispondere ad un messaggio romantico?

E ammesso che troviamo un minuto per farlo, la nostra risposta ha più o meno lo stesso valore affettivo di un avviso per una riunione annullata?

Insomma, se nemmeno la Nokia ci crede più, come facciamo a crederci noi, al romanticismo?

E poi, è questo il romanticismo? Parole trite, servizio a domicilio di sparate ad effetto, periodi precotti…

La Perugina, per i famosi Baci, ha persino scomodato Federico Moccia in persona per metterci in bocca, oltre al cioccolato e alle nocciole, parole traboccanti di emozione e frasi da capogiro ormonale.

Giovani poeti facebookiani si scervellano ogni giorno riversando le loro velleità artistiche nella creazione di trashissimi versi dedicati all’ammmmore (corredati da appropriate immagini di coppie che copulano in allegria).

…E ora pure i telefonini ci si mettono.

Davvero qualcuno pensa che per esprimere ciò che si prova sia meglio usare le idee di un altro, o ancora peggio, le idee che ti propone un telefono cellulare?

Davvero a qualcuno fa venire il batticuore ricevere questo tipo di dichiarazioni?

E davvero qualcuno crede che essere romantici, emozionati e innamorati significhi questo, sproloquiare a suon di paroloni con guarnizione di miele a profusione?

Ehm…

Sì.

(Ecco spiegato il successo commerciale dei Baci e dei Nokia)

Ma coraggio! La soluzione è, come sempre, osservare il tutto con filosofia e con critica ironia, consapevoli che esiste, eh sì: esiste eccome un altro modo di amare e sentirsi amati, lasciarsi, riprendersi, allontanarsi, avvicinarsi (Ci sono molti modi, dicono gli Afterhours)… un modo decisamente individuale e unico, probabilmente differente per ciascuno di noi, che non ha nessun bisogno di formulette ad effetto (almeno questo è quello che mi dico quando il mio Toy Boy esprime il suo affetto chiamandomi “purpetta” e “arancino”; riferimento alla mia, seppur molto molto molto limitata, obesità).

(continua…)

foto di Jeremy’s Resurrection
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About Bubastra

Bubastra nasce assurdamente paranoica e una volta adulta... rimane esattamente così. Ritardataria in ogni momento della sua vita, importante e non, ama camminare senza calpestare i bordi dei sampietrini e su di lei il suono del phon ha lo stesso effetto del Valium. Mentre passa le sue serate barboneggiando nelle piazze insieme a individui balordi ma amabili, sogna una carne sintetica, nuovi attributi e un microchip emozionale.
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