Heidegger e demolition derby tra mietritebbie in pieno stile white trash, pompini al budino e gruppi di sostegno nei seminterrati di vecchie chiese USA:
non manca nulla all’ultima “cosa” che ho letto di Palahniuk per suscitare interesse … ma “La scimmia pensa la scimmia fa” salvo qualche guizzo, ha tutto l’aspetto ( e lo stile ) di una fregatura editoriale: un cumulo indistinto e disomogeneo di scritti che chissa quale redattore o ufficio stampa ha raccolto cercando tra chili di scartoffie, sicuro che un coglione come me lo avrebbe acquistato per partito preso, immagino lo stronzo dire proprio così “per partito preso!”
Ottoeuroeottanta ( piccolabibbliotecamondadori) spesi non benissimo!
I racconti (specialmente quelli della categoria “Personale”) sono divertenti; interessanti sopratutto per chi ha seguito anche i prodotti cinematografici dell’autore dell’Oregon, ma il resto del libro non è un gran che: nulla di nuovo, niente di scontato,certo; ma nessuna innovazione rispetto ai vecchi lavori , se non un pò di noia in più.
La scimmia pensa la scimmia fa: resta solo il titolo e ciò che c’è dietro, di questa fregatura targata Palahniuk che, devo essere sincero, mi ha deluso parecchio, nonostante non lo reputassi un genio.
Se non vi fidate … e avreste ragione a farlo … andate su wikipedia a informarvi o fatevelo prestare da qualcuno; il libro è carino, ma non essendo un amante delle “raccolte” ed essendomi, probabilmente, avviato alla lettura con grandi aspettative … non mi è piaciuto, tranne per un paio di battute, che non bastano a farne un cult.
Ci sono parecchi autori italiani che ben prima di lui hanno portato il grottesco e lo humour noir a livelli di ben più alta imprevedibilità, autori riconosciuti dagli adetti ai lavori ma che il mercato, salvo alcuni casi, non ha premiato.
Stay tuned, stay Trashic!
Un recensore senza peli sulla lingua, Bravo!
a me è piaciuto, anche se alcune parti dei “ritratti” sono un po’ Manniane e noiosette, ma lo reputo un libro da 7 abbondante