“La croce dalle sette pietre” probabilmente è un titolo che non vi dirà nulla, in quanto prevalentemente noto ai più (che restano comunque pochissimi) come “L’uomo lupo contro la camorra”. Il film è stato diretto da Marco Antonio Andolfi che interpreta il protagonista, chiamato molto fantasiosamente Marco. Il suo concepimento è causato dallo stupro del demone Aborym ai danni di una donna (durante una messa nera, o forse semplicemente un’orgia, non si capisce tanto bene…). Il “come” da un demone e una umana possa nascere un licantropo è un concetto che ancora mi è poco chiaro, ma lasciamo perdere.
Ogni notte di luna piena, Marco si trasforma in un lupo mannaro a meno che non indossi un talismano costituito, per l’appunto, da una croce con sette pietre incastonate, che gli verrà rubata da alcuni scagnozzi della camorra. Il film è pieno di momenti esaltanti, come l’incontro a letto tra l’uomo lupo e un prostituta (anzi, adesso si dice escort), trasformazioni da uomo a bestia (lunghissime) al limite del ridicolo, errori grossolani (all’alba Marco si trasforma da Uomo Lupo nudo ad umano perfettamente vestito) e un finale coerente al genere b-movies, cioè insensato. Consigliamo durante la visione di questo film una bella pastiera napoletana (facile e veloce da preparare), non proprio leggerissima ma ideale per calarsi nelle atmosfere di questo capolavoro.