Esistono film brutti ma talmente brutti che diventano capolavori imperdibili della cinematografia mondiale, ed altri che sono brutti e basta, è proprio di uno di questi che vogliamo parlarvi. “Chicken Park” è un film del 1994 diretto ed interpretato da Jerry Calà (potremmo anche fermarci qua). Che si tratti di una cagata colossale ce lo dice la trama: Vladimiro, ex allevatore di polli caduto in disgrazia (il come ve lo facciamo vedere), vola in Costa Rica con il suo pollo Jo, nella speranza di arricchirsi con il combattimento tra galli; una volta atterrato il suo campione viene rapito, e nel tentativo di ritrovarlo arriverà al misterioso Chicken Park. Si tratta di una palese (e maldestra) parodia, ma bisogna aggiungere che, in un pessimo effetto “Matrioska di minchiate”, vengono citati (in modo davvero indegno) bei film come “la famiglia Addams” ed “Edward mani di forbice”. Data la qualità della regia, della recitazione, e della scrittura del Calà nazionale, è superfluo (ma lo facciamo) informarvi della massiccia presenza di battute a doppio senso con la parola “uccello”. Scene brutte, battute che non fanno ridere, banalità, polli gay e recitazione canina rendono ancora più brutta ed inutile una pellicola che annovera attori del calibro di Alessia Marcuzzi (talmente brava da essere ridoppiata) e Rossy de Palma (nota attrice-feticcio di Almodovar, tornata in auge grazie ad un recente spot per Alfonso Luigi Marra). Il film pur di attirare l’italiano medio mette qualche ninfomane qua e là, ma è benzina sul fuoco, merda che caga merda (direbbe qualcuno). Il finale, come vuole la tradizione, è banalissimo e scontatissimo, cioè a sorpresa. Sorprendente come mezzogiorno alle 12.00.
Oltre al danno la beffa : questo “capolavoro” è stato distribuito anche all’estero, facendo fare una figura barbina al Bel Paese e ricevendo (sui database specializzati) voti giustamente non superiori a 2/10.
Come piatto consigliamo una zuppa di lenticchie: basta con polli, volatili vari e carne in generale, almeno per un po’.