Capita spesso di ascoltare una canzone che ci fa dire: “la conosco!”. E’ una cover, risuonata nota per nota. Spesso (per fortuna) accade che i pezzi di riferimento invece vengano stravolti dando vita ad una versione diversissima dall’originale, a volte anche migliore.
Per il primo pezzo andiamo in Giappone, nazione che ci ha regalato tante, ma proprio tante chicche. Durante un concerto di musica tradizionale locale, con tanto di Taiko e Shamisen (della serie: più tradizionale non si può), improvvisamente si sente un giro di chitarra famoso, forse il riff più famoso di sempre; ecco che parte la versione nipponica di “Smoke on the Water”.
Con il prossimo video andiamo in Croazia dove troviamo un’orchestra costituita da 12 elementi con strumenti a corde.Si dedicano esclusivamente a reinterpretare i grandi classici della musica pop. Immaginatevi lo stupore quando dopo i REM e Robbie Williams partono le note di “What’s my age again?”
Per concludere andiamo negli Stati Uniti dove i Carleton (band “a cappella”), riescono a stupire e allo stesso tempo divertire il pubblico coverizzando un pezzo elettronico come “Harder, Better, Faster, Stronger”
Speriamo di avervi fatto capire, con questo viaggio, la differenza tra una cover e una reinterpretazione, infatti se nella prima si ha il compitino pronto solo da suonare, nella seconda serve fantasia, ingegno, un pizzico di follia e tanto divertimento, che alla fine non guasta mai.