La prima finalista dell’Europeo è la sorpresa Spagna, che contro ogni pronostico batte il Portogallo. Particolarmente azzeccata la scelta dei telecronisti Rai di gridare forte forte quando Fabregas ha realizzato il rigore decisivo, svegliando così milioni di persone abbiocatesi dopo più di due ore di nulla. Gli spagnoli arrivano a questa finale dopo 120 minuti. Mossa non furbissima, visto che bastava giocare bene dieci minuti per farne tre al Portogallo. La Roja centra così la terza finale consecutiva negli ultimi quattro anni. Che palle.
Stasera tocca all’Italia, arrivata alle semifinali grazie a Montolivo che, sbagliando il primo rigore contro l’Inghilterra, ha fatto sì che gli azzurri vincessero e passassero ai quarti. Questo in virtù della legge non scritta conosciuta solo da Dossena: chi sbaglia prima, poi vince. Infatti è consuetudine tirare fortissimo in curva il primo rigore e successivamente esultare consapevoli di avere la vittoria in tasca. Possiamo vedere l’esempio della Spagna, appunto.
L’avversario dell’Italia sarà quella Germania tanto simpatica e a cui stiamo tanto simpatici. Dopo aver scritto una canzone nella quale si auguravano che il Mondiale 2010 non lo vincesse l’Italia, chiunque ma non l’Italia, aver scritto una canzone nella quale schernivano Luca Toni usando tutti i luoghi comuni inanellati senza criterio, in un ben poco encomiabile esercizio di tiro alla Croce Rossa, i tedeschi proveranno a vendicare anni e anni di umiliazioni azzurre. L’ultima delle quali, datata 2006, è anche la più pesante, perché arrivata in casa e perché i crucchi erano certi di vincere facile.
Quest’anno sembra che i tedeschi non abbiano punti deboli: forti in difesa, molto forti a centrocampo e fortissimi in attacco. La speranza è che il loro portiere Neuer non sia in giornata e regali papere di Didiana memoria. L’idea è quella di tirare da 50 metri e centrare la porta: se lui fa una cosa tra il goffo e il raccapricciante si possono fare 90 minuti di tiri da qualunque parte del campo, poi tanto almeno una se la butta in porta da solo. Se invece la prende con una mano, sbadigliando, mentre con l’altra firma un autografo, sarebbe il caso di mettere undici uomini a difendere per arrivare ai rigori. Una volta lì, ci pensa Montolivo.
Allorio
Ed ecco gli infallibili pronostici di gente che ne capisce (di qualcos’altro):
Malva: la partita sarà dura e sofferta come il montaggio del mio nuovo ventilatore, ma alla fine, in modo o nell’altro, ho vinto io! Quindi con la dovuta sofferenza che ci accompagnerà fino ai rigori l’Italia vincerà!
Marshall: i ventilatori di oggi, sono più complicati di una donna!
Cosmopolitan: Chi se ne fotte della partita, domani è il mio compleanno e siete tutti invitati a cavalieri per una sbronza epocale!
OttoVolante: Italia – Germania. Il mio cuore è diviso in due: Da un lato LORO dall’altra la propria patria (vestite ovviamente ).
È dura, è proprio dura, e le immagini non aiutano, ma finira’ così:
0-0 alla fine del primo tempo con Italia che domina in lungo e in largo. Nel secondo tempo un’Italia spenta lascia campo alla spagna che comincia ad avere occasioni. Al 60esimo cominciano. 1-0 Schwasitaigermen, con i suoi tanti amici e la sua bonta’, con i nemici non ha pietà. Klose al 70esimo klode la partita mettendo con un colpo di testa il 2-0. Al 90esimo su colpo di testa Muller manda tutti a casa a fare l’amore con il sapore.
L’Italia che esce a testa alta, come sempre tra l’altro.
Musik : Per me è solo “po-popopopo-pooo-poooo”
Clandestino: non scocciate, c’ho gli esami.
TmsKING : Se mangiano crauti per merenda passiamo noi 2-1, se non li mangiano passano loro 1-0….ma come si fa a resistere a deliziosi crauti?
Nightdriver : L’Italia esce sconfitta, me l’ha detto Nelly
Faffo: Probabilmente Nelly ha sentito parlare del polpo Paul…
Signor D: 1-1 vinciamo di nuovo ai rigori. Buffon para tutto. Merkel/Culetto.
E.A.Paul: Il clima sarà da oktoberfest, la pizza italiana. “Di chiù nin’zo”
Bubastra: ci sdrumano. e non contenti di averci fisicamente e concretamente sdrumato, sdrumeranno la poca dignità rimastaci cantando allegramente alla facciazza nostra.
