“MAGRITTE” |Presidenti A Tempo Perso| un’esclusiva Trashic Magazine

Quest’anno ho ascoltato parecchia musica indipendente misconoscendo nell’ordine Rolling Stone, Mucchio e XL, affidando quindi la mia ricerca esclusivamente alla rete e al fato. E’ andata bene: e loro sono tra le belle scoperte che il world wide web mi ha rivelato.
I PRESIDENTI A TEMPO PERSO, hanno un bel sound, trasversale; classificabile entro i confini ormai rarefatti del Rock (certo), ma le influenze sono troppe per definire ulteriori dettagli, tra l’altro inutili.
Il testo di “MAGRITTE” manco a dirlo tende al surreale, la clip abbraccia in pieno la schizofrenia, perché la poesia è solo per chi la interpreta, ma la scissione è insita nell’uomo come l’acqua.
Di loro avevamo parlato in tempi non sospetti. Ad ottobre un Signor D sotto acido ci aveva anticipato qualcosa, e da lì abbiamo continuato a seguire la loro parabola evolutiva che ci porta oggi a presentarvi il loro ultimo (nonché primo) videoclip ufficiale.

Ci sono troppi kilometri in giro per limitarsi ad ascoltare quello che passa il mercato, siate curiosi e cercate nella profumata melma del sottobosco che alimenta la musica italiana con le palle. Quella vera e veramente meritevole.
Cominciate con Magritte. Ovviamente, ça va sans dire… ceci n’est pas un clip.

Magritte” è il racconto di un sogno dentro un altro sogno. O meglio di un incubo dentro un incubo.

E’ il tentativo di una bellissima ragazza di fuggire da una vita ormai senza stimoli, senza emozioni. Una vita borghese, fatta di eleganti sale da the e fidanzati troppo perbene per accorgersi del suo disagio.
Attraverso l’uso di mezzi forse “poco leciti”, la donna compie un viaggio in un’altra dimensione, piena di euforia e danze sfrenate, in cui grazie ad una benda che le copre gli occhi può paradossalmente vedere più a fondo la realtà, liberandosi finalmente di formalità e convenzioni.
Fino a quando, all’interno di quello stesso “mondo nuovo” incontrerà un misterioso uomo incappucciato, giunto per offrirle un’ulteriore dose…

Soggetto e sceneggiatura:
Sara Presciutti e Presidenti a Tempo Perso.