Il Giappone sostanialmente è famoso per due motivi:i fumetti e il sushi; i Maximum the Hormone devono parte della loro notorietà al primo: sono infatti i compositori delle sigle di apertura e chiusura della seconda stagione dell’anime “Deathnote”.
“Buiikikaesu”, loro ultima fatica datata 2007, è un vero capolavoro in tutti i suoi aspetti, ma prima di parlare dell’album mi piacerebbe soffermarmi sui membri di questo gruppo, che tanto normali non sono mai stati: basti bensare che nel 2004 rilasciarono un singolo dal titolo “Hōchō Hasami Cutter Knife Dosu Kiri / Rei Rei Rei Rei Rei Rei Rei Rei Ma Ma Ma Ma Ma Ma Ma Ma”.
Al momento la formazione è strutturara così:
Ryo Kawakita voce principale e chitarra, la sorella Nao Kawakita batteria e voce, Futoshi Uehara al basso (lo inizio a dire da ora e lo ribadisco una volta per tutte … è bravissimo!), e il mio preferito Daisuke Tsuda voce ed headbanding: per spiegarci, quando non canta (cosa che capita abbastanza spesso) sta sul palco a ballare e a muovere la testa senza addurre motivazioni plausibili.
Non è una cosa fichissima?
Tornando all’album; si apre con “Buiikikaesu!!” ( come ben si nota non è una title track … i due punti esclamativi cambiano tutto ), traccia fantastica che grazie alle tre possibilità vocali e ai frequenti cambi di tempo, riescono a passare con una facilità disarmante dal funky al punk, producendo dunque un vero e proprio cambio di genere.
Subito dopo parte “Zetsubou Billy” altro grande pezzo, utilizzato come sigla di chiusura di “Deathnote”, in cui la cosa che più mi ha colpito è stata il cambio di melodia vocale tra prima e seconda strofa con relativo cambio di voce, da Daisuke a Nao, per poi giungere ad un finale che coninvolge da morire.
Dopo tutto ciò arriva la sorpresa più bella dell’album: mi spiego bene, molti ragazzini sono convinti che certi generi sono localizzati geograficamente ( Black = Scandinavia, Punk = California, etc…. ) e fra questi abbinamenti forzati si suppone che lo ska possa essere cantato solo in spagnolo; i Maximum tuttavia fanno un gran pezzo ska e ci infilano un intermezzo metal, grazie anche alle parti vocali dei fratelli Kawakita; ho dimenticato di dire il titolo: “Kuso Breakin’ Nou Breakin’ Lily”; si evince l’unico difetto di questo CD: il linguaggio utilizzato è un misto di giapponese e inglese che rende molto difficoltosa la comprensione dei testi.
L’album non lascia un momento di tregua … mai un calo di livello o di tensione … mai! Che spettacolo! “What’s up, people?”, la sigla di apertura del già citato anime, è un pezzo che sono riuscito ad ascoltare un’ottantina di volte di fila; gran ritmo, grande atmosfera, grande giro di basso, semplice ma fondamentale, e un finale allucinante. Dopo arriva un pezzo molto manga, divertente, con dei bei cambi di tempo, bell’intreccio di voci ma ha in titolo improponibile: “Chu Chu Lovely Muni Muni Mura Mura Purin Purin Boron Nururu Rero Rero”.
“Shimi” si apre come una fase metal per poi evolvere in qualcosa di geniale e fantastico, grandissima la sezione ritmica .
“Koi no Mega Lover” chiude l’album: forse è il loro pezzo più famoso in patria, un po’ metal, un po’ disco, grandissimo pezzo con una gran linea di basso ( non per altro Uehara è soprannominato “Nippon Flea” ).
In sintesi non si posso definire stilisticamente ma mi piace pensare alla definizione di chi me li ha fatti conoscere: “pensa a un gruppo che ti piace … ecco loro in ogni caso fanno quel genere”.
TMS King