In questi mesi il SIGNOR D non è rimasto appollaiato come quell’ uccello mattutino aggrappato alle sue mutande. E’ andato alla ricerca di qualcosa di nuovo e puro, ma non ha trovato niente se non la sua immagine riflessa in un pezzo di vetro. Così col suo zainetto di belle speranze ed un quaderno ingrassato a furia di spalmarci sopra panini e pizzette, s’è rimesso in viaggio verso casa. E s’è perso! Come l’ Andrea di Fabrizio, gli impiegati delle isole Flannan, il borotalco Robert’s, il twist, il telefono a gettoni e Carmen Sandiego. Ha prestato servizio al nonsenso, all’equivoco, alla visione spiritica, percorrendo la strada del paradosso, contro ogni scetticismo, incontrando personaggi improbabili, realizzando quelle che oggi chiama con orgoglio Interviste impossibili.
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