Mi è capitato di parlare con amiche e amici e rendermi conto che la nostra vita è quasi interamente regolata da tabù.
Da piccoli la maestra ci diceva di non mettere dita nel naso,era sconveniente.
La mamma di non fare “puzzette” in pubblico.
Tutte le ragazze ricorderanno la volta in cui la zia ti regala il primo reggiseno, quando cominci a mettere quel sopra del costume, che prima vedevi solo alle “donne grandi”.
Emblematica è l’espressione di tutti i maschietti che si sono sentiti dire dai genitori “non puoi più fare il bagnetto con le cuginette.. ora siete diversi ”.
Ora? E prima non lo erano?
Cosa è cambiato?
Tutto cambia. Cominci a capire che alcune cose vanno fatte e altre no. Ma non ti poni il problema, ti basta sapere che lo dicono “i grandi”. Si cresce credendoci davvero a questi tabù e poi si finisce un giorno per insegnarli ad altri, che eseguiranno questi dogmi senza chiedere spiegazioni.
Con il tempo, però non ci si ferma alle dita nel naso, la vita ti insegna che ci sono tante altre cose che “ non vanno fatte”. La tv,i mass media ti mettono di fronte ad una società in cui va bene vedere scene erotiche in fascia protetta, va bene sentire bestemmie a qualsiasi ora del giorno, ma nessuno parla mai o mai si interroga sul perché la masturbazione maschile viene spiattellata ed esorcizzata in qualsivoglia film o trasmissione e invece quella femminile viene allontanata ai margini e vista come sconveniente. Perché “l’uomo che non deve chiedere mai “ è idolatrato da orde di FANS sfegatate fuori da ogni studio cinematografico o televisivo, mentre ad un uomo che piange viene addirittura tolta l’accezione di “vero” uomo?
Perché ogni volta che si parla di sodomia nella vita di tutti i giorni la faccia che ne esce è sempre stupita o inorridita? Chi ha dettato le leggi che regolano la nostra vita? Secondo quale principio alcune cose sono più disdicevoli rispetto ad altre?
Si può uscire con una minigonna inguinale che non lascia spazio all’immaginazione, fare calendari con tanto di nudo integrale, ma se per caso ti trovi in pubblico e senti la necessità di esternare al mondo che hai digerito non puoi più farlo? Non capisco, si può fare sesso in prima serata ma non parlare del sesso che fai con il tuo partner, in famiglia durante la cena?
Uomini,avete mai pensato che anche le donne hanno esigenze di tipo “naturali” come fare la cacca?
Donne, avete mai provato a defecare a casa del vostro partner senza aver paura della puzza che rimane o senza accendere il rubinetto del lavandino per non far sentire rumore?
Avete mai fatto i vostri bisogni senza uscire dal bagno con la faccia viola e colpevole di chi è stato colto in flagranza di reato?
Si parla tanto di libertà di pensiero, di parola, di stampa ma la verità è che siamo tutti vittime e schiavi di noi stessi e delle regole che da soli ci siamo imposti. Prima di alzare le braccia verso il cielo in nome della libertà, togliamo le catene ai polsi che noi stessi abbiamo sigillato con tanto di chiave.
Il problema è il parlarne, il problema è il personale.
Nel senso che quando vedi l’erotismo in TV, è erotismo di persone che non conosci. L’erotismo con il proprio partner è un erotismo personale, e soprattutto non è argomento valido per la tavola con i propri genitori, ma è semplice scambio di cortesie. Non vorrei che i miei genitori chiaccherassero della loro attività sessuale -anche perché la maggior parte della stessa è fatta reciprocamente, quindi un po’ noiosa- e li ringrazio non parlando della mia -si sentirebbero inadeguati.
Così la sodomia e la masturbazione femminile: è ok, se non ne parli a cena.
Forse è un problema più specifico: a cena non si può parlare di un sacco di cose.
(riguardo alla cacca: io per mettere a loro agio le mie compagne inizio fin dagli inizi della relazione a petare ad alta voce)
Ai bagni (o sotto-coperta) !!!!
Liberté, Égalité, Fraternité…