6 e 30 puntuale come un tram a Milano la sveglia mi ricorda i miei doveri…
Esco dal bagno e vado fuori di testa.
Sono stitico e sono solo.
Mi sfioro e non mi vedo.
Promemoria : portare gli occhiali da sole .
Quelli maculati.
La bava alla bocca non riesco certo a coprirla.
Allora baratto gli spiccioli con un buon caffè macchiato.
Nulla perfora l’impasto di cerume delle mie orecchie.
Non sento nulla.
Eccetto il pugno sul tavolo del grande-capo.
Eccolo il capo.
Inchiodato alla porta.
Ha la faccia piena di buchi…
Centro!
Non ha piume sul capo il grande-capo.
Nè pelle-rossa.
Ha tutti i punti neri del mondo sul suo naso a punta.
Il grande-capo ha due-tre peli sul capo e credo si sbatti ancora la segreteria.
Lei che ha due-tre peli altrove e nemmeno quelli a detta del capo.
Ha un coso enorme il capo.
Ma s’imbarazza a tirarlo fuori in riunione.
Grida – cosa ne pensi ?!
Io penso che faccia bene a non tirarlo fuori per il momento.
Poi dice – bravo ragazzo !
Indica proprio me, dice – prendete esempio da LUI !
Lui cioè io.
E il mio lui prende in prestito il giornale.
Ho questa immagine in testa.
Tutti che comprano il giornale.
Tutti che portano gli occhiali da sole e che ordinano del buon caffè macchiato.
Io che porto gli occhali.
Il mio lui che non compra il giornale.
Sta attento a sorridere.
Se il capo sorride allora si sorride .
Preso in prestito il quotidiano dalla scrivania di un tale.
Luca Pagliarini è un tale.
Luca lo sa.
Il capo lo sa.
Tu adesso lo sai.
Il mio lui non può non saperlo.
Lo fa, anzi lo faccio, perchè mi va. E rido insieme al capo. E nessuno ride a parte noi due.
Luca Pagliarini è un discorso a parte. Lui ride comunque.
E’ un idiota.
(…)
