Gas. Il mio culo è in fermentazione.
Quando prendo una sbornia il bucho sa di uova marce e formaggio. A volte sento le uova salire su per il culo fino alla gola . Fidatevi.Meglio la via del deretano.
Sto per farci un’altra canzone per fare compagnia a quella sulle tette .
Il ritornello fa così: “meglio la via del deretano che l’eco-pelle del mio divano… “.
E’ complicata. La immagino con il rullante della batteria che fa i capricci come la mia pancia.
Un contrabbasso che suona durante le pause.
Una fisarmonica che si apre di scatto come quando ti cola il verde-naso e cerchi disperatamente un aiuto. UN FAZZOLETTO CAZZO !
Ogni tanto un intervento del maestro di Bouzouki e dell’amico che suona l’ Ukulele e non se lo caga nessuno .
La musica dovrebbe suonare in crescendo come il sirtaki . Ma meno allegro.
Certo che il sirtaki da proprio quell’idea di cagata imminente.
Quando l’ascolto penso sempre a Benny Hill. E ad una delle mie giornate in cerca di un WC.
Entro in un bar . Ho necessità di un bagno. Ordino un caffè prima di chiedere del bagno. Bevo il caffè . MI chiedono se voglio un bicchiere d’acqua. Mezzo – dico io. Lo bevo tutto. E il bagno è guasto…
Esco. Sono a dir poco pallido in viso . Cerco un altro bar. Lo trovo dopo cinque minuti di camminata veloce. Entro . Ordino un altro caffè . Arriva in un minuto. E siamo già a sei minuti.
Ma è un altro vicolo cieco . Niente bagno. Esiste , ma è riservato al personale.
Esco di corsa. Ho la codina di Dragon-Ball che mi schizza quasi fuori dal culo. Tengo duro. Trovo l’ennesimo bar. Questa volta entro. In bagno . Direttamente. Non chiedo nulla. Esplodo in un’onda energetica che fa splash e mi ritorna al culo. Non so se mi capite… Mi asciugo con tutto quello che trovo in giro.
Esco. Sorrido. Ringrazio.
Il Sirtaki mi accompagna anche durante le sbornie.
Inizio sempre con un bicchierino. E poi in crescendo. Salti . Balzi.
E poi vomito nei posti più assurdi.
Piscio nel lavandino. E’ fantastico.
Una volta avevo la fissa per i portaombrelli del palazzo.
Ho smesso in estate.
Mi distendo sulla mia amica-amaca . E’ un amore.
Mi tiene stretto-stretto tra le sue reti.
Come un pesce-stanco di fare baldoria.
Un pesce che ha fatto il suo tempo.
E intanto prendo a pugni il capo…
(…)