La fotografia, in sé e per sé, è ormai ovunque. Tutti possono acquistare una reflex digitale e sentirsi per qualche minuto Cartier Bresson; però esiste una categoria di geni futuristi non facilmente raggiungibile. Non basta saper scattare o conoscere i parametri corretti del tuo amato marchingegno pagato fior di quattrini. No. Devi saper inventare, sperimentare e sopratutto conoscere le luci come nessun altro. A chi mi sto riferendo? Ai Direttori della Fotografia. Una delle figure più importanti e professionali di una troupe cinematografica. A lui spetta uno dei compiti più ardui: curare l’impatto visivo delle immagini sullo spettatore. Nello specifico è colui che cura le inquadrature, il movimento della macchina da presa, la profondità di campo, i colori da utilizzare, la messa a fuoco, gli angoli di ripresa, la disposizione dei protagonisti e degli oggetti nella scena e tutto ciò che riguarda l’immagine.
Comunque, bando alle ciance, lasciamo parlare le immagini: uniche vere protagoniste.
Stanley Kubrick & John Alcott
Il primo è una delle menti più brillanti che il mondo abbia mai conosciuto, il secondo ha avuto la disgrazia, se così si può definire, di lavorare col primo. Entrambi hanno dato vita a nuove tecniche di ripresa mai utilizzate. Come non ricordare le ottiche super luminose o la totale messa a fuoco dell’immagine? E sopratutto, che ci crediate o no, in molti dei film che girarono insieme venivano usate soltanto luci naturali, per rendere le immagine il più realistiche possibili.
Ryan Murphy & Michael Gol A.S.C.
In questo caso mi sembra d’obbligo un minuto di raccoglimento. Quando pensavamo che il cinema horror fosse del tutto defunto, ecco che un team scoppiettante e giovanile dà vita ad una delle serie TV che hanno sconvolto e infatuato tutto il mondo: American Horror Story; perché oltre alla trama mai noiosa e sempre entusiasmante, offre una fotografia e una regia che non hanno nulla da invidiare alle pellicole hollywoodiane dello stesso genere. Vincitrice di vari Emmy Awards, Saturn Awards e Satellite Awards, è definita, ad oggi, una delle migliori serie televisive mai prodotte. In questo caso, le inquadrature non sono mai fisse ma variano di secondo in secondo. I toni sono molto cupi e spenti, per far capire allo spettatore che non è un paese fatato. Il tutto accompagnato da colonne sonore tetre e misteriose.
Robert Yeoman
Vi chiederete, chi é? Ve lo dico subito. Avete presente i Tenenbaum? Moonrise Kingdom? Le Avventure acquatiche di Steve Zissou? Per farla semplice, Wes Anderson? Robert Yeoman è colui che rende i meravigliosi film di Anderson ancor più meravigliosi. Con quei toni fiabeschi e dal retrogusto vintage. Credo fortemente che non bisogna aggiungere altro.
Stefan Czapsky & Emmanuel Lubezki
In questo caso ho deciso di mettere questi due direttori della fotografia insieme per un semplice motivo: entrambi hanno lavorato con Tim Burton. Seppure le sue nuove produzioni cinematografiche non mi abbiano entusiasmato più di tanto, resta, secondo me, un regista misterioso, brillante e sopratutto di tendenza. A quali film mi riferisco? Il mistero di Sleepy Hollow, Edward mani di forbice ed Ed Wood. Ma andiamo per ordine; Czapsky ha curato la fotografia del melanconico Edward e del disastroso regista Ed Wood. Per il secondo si è aggiudicato diversi premi dalla critica dei tempi, molto diversa da quella odierna. Lubezki, invece, ha ricevuto tredici nomination per Il mistero di Sleepy Hollow, grazie alle ambientazioni tipiche del periodo Gothico inglese/tedesco/francese di fine ‘700. Ha inoltre collaborato con Brad Silberling nel film “Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi“.
Potrei continuare per ore ed ore, ma ho deciso di terminare qui. Ho scelto i direttori che hanno maggiormente rapito la mia attenzione, creando ambientazioni surreali non basate soltanto sulle luci di scena ma sopratutto sulla disposizione di oggetti/personaggi e inquadrature all’avanguardia, che non richiamino per forza il classico cinema di Fellini o Argento che tutti conosciamo ed ammiriamo. Credo sia consono completare la GallerieMaux della settimana citando Vittorio Storaro, tre volte premio oscar:
«Non mi sono mai sentito a mio agio con la definizione “Direttore della fotografia”, preferisco piuttosto “Autore della fotografia cinematografica”. “Autore” vale a dire, infatti, libero ingegno creatore, della “foto-grafia” cioè dello “scrivere con la luce”»
complimenti angel!! 😀
Molto interessante!