Dopo il primo, pluri-pubblicato e plurisfruttato, album “The Poison”, e il secondo, orrendo, “Scream Aim Fire” , esce il terzo album dei Bullet for my Valentine, “Fever”. Cosa mi spinge ad ascoltarlo ancora non lo so…forse perché dopo un primo a quei livelli mi sarebbe dispiaciuto un casino vederli bruciare. Dico la verità, l’album si apre molto bene con il singolo “Your Betrayal” il cui riff iniziale sembra uscito dai Killswitch Engage, ottima la ritmica di batteria di Michael Thomas…devo ammetterlo…un bel pezzo, veramente …”Fever”poi si apre con dei riff di chitarra che si discostano molto da tutto ciò che ho ascoltato da loro prima d’ora: è decisamente Thrash, e la cosa non mi dispiace affatto.
La voce di Tuck calza a pennello sul pezzo che è una vera e propria chicca nell’album…se si vuole ascoltare un brano che li rappresenti, da oggi dirò questo indubbiamente.
“The Last fight” non mi dice nulla…forse sono rimasto troppo sconvolto dai primi due pezzi, ma posso solo dire che è….medio. “A place where you Belong” è una ballad pallosissima ma che sono sicuro farà strage di ragazzine; io non capisco perché un gruppo che può fare così bene si perde in certe banalità che fanno cascare le braccia ( per non citare altre parti del corpo ), sia chiaro, lo stesso discorso vale anche per “Mittersweet Memories” ( cacchio come sembra un pezzo degli Alter Bridge…. ), come si ci può abbassare a banalità simili solo per accaparrarsi una fetta di pubblico, non lo so. Finché i discografici comanderanno continueranno ad esserci queste cose, purtroppo . “Pleasure and Pain” sarebbe un pezzo come tanti altri se non fosse per un ritornello ultra-super melodico che ti entra in testa al primo ascolto, loro sono molto bravi in queste cose; da segnalare anche un buon assolo della coppia Tuck-Padget.
“Dignity” è stupenda….forse la migliore canzone in assoluto della loro produzione anche perché racchiude in sé le sonorità che li hanno resi famosi con quelle nuove sviluppate in quest’album.
“Begging for Mercy” ( primo singolo rilasciato ) quasi non sembra una loro canzone…piena di scream che si intrecciano con clean voice quasi a voler cavalcare la nuova ondata metal-core che si sta sviluppando in questo periodo.
Discorso a parte va fatto per l’ultima traccia “Pretty on the Outside”, pezzo veramente bello, più aggressiva e cattiva rispetto ai loro canoni, brilla di luce propria, anche grazie ad un azzeccato testo e a riff di chitarra mai più azzeccati come in questo caso anche se, sempre dello stile che li ha resi noti, direi la degna conclusione di quest’album.
In toto l’album mi è piaciuto, ma dopo lo schifo precedente non so darvi un vero giudizio, spero sia il primo passo che porti ad un’evoluzione del loro sound, l’anello di congiunzione che li porti al capolavoro…ovviamente spero.
Speravo la stessa cosa anche dopo “The Poison”, ma il risultato si è visto…
TMS King
