Serata magica al circolo degli artisti: entro e il buttafuori senegalese mi regala due consumazioni. Sempre stato gentile lui, fin dai tempi in cui si andava a correre insieme a Gordiani.
Kapok arriva in perfetto ritardo ” ritardo dieci minuti” aveva detto.
22,40 ed è davanti a me. Perfetto.
Alle 22,50 siamo dentro. Cash alla mano prima, timbro sul polso poi e siamo dentro.
Il posto è stracolmo di individui indie. Le ragazze hanno tutti i capelli corti, lisci, colorati, ben curati. I ragazzi tutti con gli occhiali da vista, chi per sfizio chi per necessità. Tutti con la bombetta alla charlot, maschi e femmine; charlot in ogni dove. Charlot col piercing al naso. Charlot fighettine. Charlot con una terza abbondante.
Si aspettano quei pochi minuti e la musica parte. I Crocodiles sono indie all’osso; post rock dico io, post punk dice Kapok, e ascoltandoli meglio ammetto che ha ragione lui. Post rock è troppo generico. L’eco ad hoc sulla voce è perfetto, tanto da dare la sensazione di playback, ma è tutto merito dell’impianto. Suonano per un oretta, e quando parte “I WANNA KILL YOU” la saletta si riscalda e tutti cominciano ad alzare le braccia in aria: live è tutta un’altra cosa rispetto alla roba fiacca che trovi su youtube, come (quasi) sempre del resto. Sul finale cover dei Ramones e tutti a casa. Bravi, belli, perfetti. Da rivedere sicuramente.
Pausa “consumazione staff a-gratis” : arrivati al bancone tiro fuori i due talloncini, e scopriamo che si tratta di consumazioni analcoliche; dopo svariati irriti tentativi, ci accontentiamo di un succo di pesca e uno d’ananas (dicono faccia bene … scoprite voi a cosa) , rigorosamente non corretti. E due shot minuscoli di vodka alla pesca.
(continua)