Ultimamente sono pochi gli album che mi sono piaciuti; sicuramente fra questi c’è Old Crows/Young Cardinals degli Alexisonfire. Dico la verità, non volevo neanche ascoltarlo dopo la delusione di Crisis (2006) ma una vana speranza di trovare un nuovo Watch out! (2004) mi ha spinto all’ascolto. L’album si apre con la semi-title track “Old Crows”, gran pezzo con grande sezione ritmica (caratteristica che proseguirà per tutto l’album) ed un ritornello che gasa a bestia. Il pezzo seguente è l’altra semi-title track “Young Cardinals”, primo singolo estratto,carichissimo, in cui l’intreccio di voci fra Dallas Green (chitarra) e George Pettit (voce) da quel tocco in più. Da notare che con “cardinal” si intende l’uccello cardinale e non un porporato ecclesiastico, anche se in questo caso ritengo il volatile sia una similitudine (leggere il testo per capire). L’album scorre fluido con ottime tracce come “Sons of Privilege”, ben ritmato, qui trovano tutte le anime della band, sia quella aggressiva, sia quella più cattiva; a mio parere il miglior pezzo. Ascoltando il cd, arrivati a “No Rest”, si resta colpiti dal riff iniziale di chitarra e dal fatto che questa canzone potrebbe essere la colonna sonora di un film di giovani ribelli che si “oppongono al sistema”. Fino ad ora, ho ascoltato un album tiratissimo senza sosta, proprio per questo la quasi-ballad “The Northern” è arrivata come un toccasana per un migliore ascolto e comprensione del sound del combo canadese (esatto, canadesi…non esistono mica solo gli americani…).
L’album ritorna ad avere subito dopo un sound come dire…molto Alexisonfiriano! Da segnalare soprattutto alcune fra le ultime tracce “Emerald Street” e “Accept Crime”. L’album si chiude con una noioisissima e piattissima “Burial” che si potevano tranquillamente risparmiare.
In sintesi un bel cd, molto tirato e molto onesto, si sono ripresi dal precedente (mamma mia quanto mi aveva fatto schifo…), consiglio l’ascolto a chi è amante del genere (non ho detto il genere? Diciamo un Chuck dei Sum 41 più cazzuto…non trovo altro modo per definirlo),e a chi interessa la musica fatta con la testa e non dalle multinazionali.
TMS King
Ottima recensione, complimenti. =)
Dimenticavo…non male affatto la voce del cantante.
E’ una critica alla Chiesa quella che c’è nel video?