I The Bloody Beetroots tentano, riuscendoci, di avvicinare l’elettro-funk, e la musica elettronica in genere, a tutti.
Il loro nome, forse non vi è nuovo, forse si, fatto stà che i TBB ( al secolo Bob Rifo e Tommy Tea): due tizi mascherati da Venom, girano il mondo più di chiunque altro in italia, tanto da essere più conosciuti (e amati) all’estero, che in patria.
Basta andare sulla loro pagina Myspace, per rendersi conto che il pubblico internazionale degli amanti dell’house, adora letteralmente, il nostro made in italy: le date che si susseguono ad un ritmo da infarto cardiovascolare, vanno da Sidney, a Parigi, a Londra ecc ecc con pochi stop in Italia.
Jet lag addicted.
Il gruppo, proveniente da Bassano del Grappa, riesce con una miscellanea di tonalità cupe, mischiate, o meglio mixate, a sonorità vintage e campionature più o meno classiche, ad ottenere un risultato ambiguo al punto tale da piacere a tutti ( o quasi ).
Già noti ai più ( o meno ), per vari remix, ( celebre quello di “Maniac”, dalla colonna sonora di Flashdance, film del 1983 ), e per la collaborazione alla colonna sonora di alcuni videogames della Electronic Arts, riescono a farsi conoscere dalla nicchia, elettronica , grazie ad importanti collaborazioni: la più proficua; quella con Steve Aoki, dj e producer losangelino di caratura internazionale.
Romborama, titolo del loro ultimo lavoro, è ricco di featuring : la collaborazione, come vocalist, del rapper Marracash nell’ultima traccia, “Come la” è già tormentone, ed era stata suonata in anteprima all’Mtv Day dell’anno scorso, a Genova.
“Se il romboatore era uno dei diciotto intonarumori che Russolo portava in concerto, “rama” è l’ultima parte di “panorama”. Così parla, Bob Rifo a Rolling Stone italia “L’equazione risultante dovrebbe essere una visione panoramica del rumore. Il titolo già ci dice che cosa si affronta in questo lavoro”.
Un album che è, quindi, come un fumetto rumoroso, come la copertina del resto, e come gli stessi membri dei TBB.
I brani, alcuni memorabili ( vedi “Awesome”,“Cornelius”, “Warp 1.9” ancora con Steve Aoki), piacciono a quasi tutti , e agli altri non dispiacciono.
Romborama in conclusione, è un vero e proprio capolavoro spettrale , ricco di suoni grigi e
atmosfere da fumetto horror, o ancora meglio da B-movie di genere.
Tutti i pezzi sono ricchi di un ecletticità tale da renderli, abbastanza punk da non essere house, abbastanza house da non essere punk. Abbastanza equilibrati da non risultare mai eccessivi, in un senso o nell’altro.
Come i Daft Punk ma più sporchi, quasi Chemical Brothers ma di più.
Musica che rompe i timpani, ricca di immagini mentali, che non lasciano indifferenti.
L’house di classe.
Tecnochic.
L’elettronica che ci piace.
In una parola Romborama.
(se l’elettronica non vi piace ma preferite la musica rock, ma di quella tosta, Bob Rifo e Steve Aoki hanno creato Rifoki … se siete curiosi … informatevi … o chiedeteci di informarvi!)
1 thought on “Romborama … ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare l’elettronica.”