Quando un film ottiene un certo successo di critica e vendite, si prova spesso a produrre e girare un sequel, che di solito non riesce ad eguagliare la bellezza dell’originale e diventa anzi una vera e propria fetecchia (“Matrix Reloaded”, “Pirati dei Caraibi” e compagnia bella). Ma cosa accade se si decide di girare a vent’anni di distanza il seguito di un film pessimo in partenza?
“Riecco Aborym” è un film del 2007 di e con Mario Antonio Andolfi, ed è il sequel di quella maestosa opera intitolata “L’uomo lupo contro la camorra” (noto anche ai “meno” come “La croce dalle sette pietre”).
Dal titolo, si potrebbe pensare ad un ritorno di Aborym, il “padre” del licantropo in questione. E invece no. Nel film, Eddy (che nel primo film si chiamava Marco) narra in prima persona la sua storia e il motivo per cui indossa sempre al collo quella strana croce con sette pietre incastonate. Fine. Non esiste trama in questo film, che in mezz’ora scarsa raccoglie semplicemente un’accozzaglia di scene ed è stato girato unicamente perché il pubblico desiderava un seguito della storia.
Ad aggiungere altri elementi di assurdità, moltissime scene di questo sequel sono tratte dell’opera precedente e non parlo solo dei (lunghissimi) flashback, ma anche di episodi accaduti nel sequel e narrati tramite scene riciclate.
Le inquadrature e i suoni di questa pellicola sono a dir poco scandalosi se pensiamo che questo lavoro è del 2007, ma sia ben chiaro, non siamo parlando di problemi causati da limiti di budget, infatti il capitolo precedente risulta avere una regia ed un audio migliori, nonostante sia stato girato (trenta anni prima) con mezzi peggiori . L’unica nota che permette di dare un minimo di dignità a questo film è una scena di pochi secondi, verso l’inizio del film, che rappresenta lo schiaffo più finto che abbia mai visto.
Questo film rappresenta il classico esempio di “svizzerata”, infatti non è né bello, né brutto, non è niente. Se proprio ci tenete a vedere questo lavoro, il film lo potete tramite il link sotto l’articolo, ma vi consigliamo la visione solo se non avete nulla di meglio da fare (personalmente vi consiglio di grigliarvi due peperoni).
Da abbinare a questo film, visto il leggero accento romano del protagonista, consigliamo una coda alla vaccinara, piatto tipico della capitale.
http://youtu.be/M38IKTOjIio