Panino + Film

KILLER JOE + KFC

Che io sappia quando abbiamo parlato di cinema lo abbiamo sempre fatto evitando di incrociare il cosiddetto “circuito mainstream”. Questo è il grande (unico?) merito di Trashic Magazine: dare spazio a chi e cosa un “circuito” non sa neanche cosa sia ma coraggiosamente galleggia nel mondo etereo dei media e arriva fino a noi, con merito.

Questo è un caso particolare quindi, ma neanche troppo visti i clamorosi incassi da cine-oratorio (circa centocinquantamilaeuro in due settimane, quasi peggio dell’ultimo film con Isabella Ferrari, quello spernacchiato a Roma): KILLER JOE.
Diciamo subito che il regista non è l’ultimo pirla arrivato, né tanto meno un amico dei Muccino: si tratta di William Friedkin , e se il nome non vi dice nulla, basti sapere che è il papà de “L’esorcista” e che quindi – a conti fatti – è uno che ha innovato – e inventato – più d’un genere.

Joe è un sicario – interpretato da Matthew McConaughey – tanto puntiglioso quanto sadico e pretende il pagamento anticipato di ogni suo servizio, Chris (un buon ritorno per Emile Hirsch) e la sua famiglia di white trash non possono versare nessun acconto, i soldi  per il momento proprio non ci sono: arriveranno dopo, a lavoro compiuto. Joe allora propone una caparra molto particolare: Dottie, la sorella minore di Chris, minorenne (!!?), ritardata (!??), vulnerabile(!!!).
Il resto è storia: guardatelo.

C’è da dire una cosa su Killer Joe: nessuno è salvo. Friedkin dipinge un nichilismo nero che fagocita il mondo intero. E per rendere tutto ancora più credibile, ambienta il tutto nel deserto della provincia americana. Un deserto morale e sentimentale. Un arido e freddo buco nero dell’evoluzione. L’uomo è una bestia stupida, crudele più delle altre, ma altrettanto semplice e ottusa.

Non voglio rivelare molto sul film – basta quello che ho già scritto – sappiate soltanto che per quanto mi riguarda si tratta di una pellicola importante – molto – tra le più memorabili dell’anno (insieme a pochissimi altri, AMOUR escluso: troppo facile signor Haneke giocare coi facili, pornografici, sentimentalismi!) e si tratta quasi sicuramente del ruolo della vita per quell’ egocentrico di Matthew McConaughey (che a quanto ne so possiede sul contratto  una clausola che costringe ogni regista a girare almeno una scena in cui si possano ammirare i pettorali e gli addominali del buon Matthew).

Se vi dovesse piacere il film, vi consiglio anche un buon libro targato ISBN Edizioni, CALLISTO di Torsten Krol  , capirete il nesso una volta letto.

Killer Joe Lascia l’amaro in bocca, insieme a qualche residuo di pollo fritto bisunto.
Quindi per gustare questo FRIEDkin al massimo, prima di schiacciare play su Putlocker comprate un bel secchiello di alette al colesterolo al fast food più simile al  KentuckyFriedChicken che riuscirete a trovare (o preparatevi lo snack con le vostre manine).

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About E. A. Paul

Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, E.A.Paul si trovò trasformato in Enrico Beruschi
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