Tre motivi per acquistarlo.
1. si conosce la vera storia (di successo, passione e fortuna) di un simbolo del nostro calcio
2.si aiuta la fondazione Stefano Borgonovo.
3.vista la mole (esigua) e la leggerezza dell’argomento,sinceramente non ci si annoia.
“Bruno Pizzul: Una voce nazionale” (Fausto Lupetti editore) di Francesco Pira e Matteo Femia.
E’ una favoletta che si legge in un paio d’ore quella di Bruno Pizzul. Un racconto, una storia da romanzo che parte dalla terra di mezzo che è stata ed è ancora Cormons e la provincia di Gorizia, e tutto quel Friuli che ha conosciuto il significato del termine “confine” e “nemico” nella paura e nelle incertezze del conflitto mondiale, anche su scala territoriale.
Cormons dicevamo; la terra. Le radici. Pizzul è una voce nazionale, è vero, ma forse è proprio su questo ossimoro che gioca il titolo, sulla estrema bivalenza voce nazionale/uomo di Cormons. Perché è di radici che si parla nel libro e di origini, e di geografia. Prima ancora che di sport e di giornalismo.
Ovviamente si sprecano gli aneddoti sportivi e personali e la lettura non può che scorrere piacevole e divertente.
Sono stati i bravi i due autori nel mantenere i toni del racconto senza cadere nelle noiose grinfie del “saggio biografico”.
Hanno lavorato di cesello, e in modo organizzato (evidentemente due teste son meglio di una) riescono a non ripetersi e a non dilungarsi troppo quando non è necessario.
E’ l’omaggio di due giornalisti amanti dello sport ad un personaggio ormai di culto, entrato a suon di “tutto molto bello” nei cuori di tutti:
– tifosi
– mamme disinteressate intente a pulire mentre i trogloditici maschi della casa bestemmiano in esperanto
– chiunque attraversando la città deserta il giorno della partita non udiva altro che un indistinguibile tono fuoriuscire da ogni finestra aperta pronto a fargli compagnia.
Arricchito dai contributi di Eleonora Giovio, Daniele Redaelli e Italo Cucci , questo volumetto è un viaggo nel background della voce che ci ha accompagnato in tanti pomeriggi d’estate. Quella che sentivamo regnare sola nel silenzio che precedeva un rigore, e svettare sopra le altre tra le urla del gol.
“Traversone”. “Miracolo”. “Roberto Baggio”.”Apolloni”.”Massaro”.
Pizzul è più di un cronista. E’ il nostro John Madden, ma molto di più. Voce. Icona. Membro della famiglia.