Immaginate di vomitare nel sonno.
Di svegliarvi e rendervi conto che si è vissuto il sogno di un altro.
Che questo sogno altro non è che una delle tante storie rubate in autogrill tra il caffè e una pisciata in piedi, da chissà quale vagabondo.
Immaginate di scoprire storie ed immagini vivide e pulsanti, in una matriosca di umori corporali.
E di raccontare tutto ciò al vostro editore di fronte ad un caffè caldo e alle unghie smaltate e ancora da asciugare della segretaria di turno.
Aggiungete la scrittura nuda e cruda di Moresco.
Se seguite il filo del discorso, questo è il libro per voi.
CANTI DEL CAOS – prima parte