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Batushka – Raskol

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Immaginatevi di pubblicare un album in pochissime copie e di ritrovarvi in un paio d’anni ad essere una delle band più richieste del genere Metal estremo. Poi immaginate di vedere tutto il vostro successo sparire nel nulla, così, all’improvviso.

Com’è possibile? Vi chiederete voi. Ebbene, i motivi per cui ai Batushka è accaduto esattamente questo sono due. Ma partiamo dall’inizio e procediamo con ordine.

I Batushka sono una band polacca nata nel 2015.
Per anni non si è saputo niente sulle loro vere identità grazie a piccoli accorgimenti, fra i quali i costumi di scena: delle simil-tonache monasteriali che si accordavano perfettamente al tema della loro musica. Si proponevano infatti l’obiettivo di fondere le note del classico Black Metal a quelle più insolite e caratteristiche della musica liturgica ortodossa.
La band al momento del suo debutto è stata lanciata da una piccolissima etichetta, che ha provveduto alla distribuzione di un altrettanto limitato numero di copie (soltanto 500, per la precisione) del suo debut album dal titolo Litourgiya“. Nessuno dei suoi componenti si immaginava la fama che avrebbero raggiunto con quell’unico primo album nei due anni dopo il lancio.

L’album, composto da 8 brani, tutti con lo stesso titolo (“Yekteniya”: litania), sul web ben presto “esplode loro in faccia” con tutto l’entusiasmo del fandom di quei tempi. Questo strano mix musicale di cori da chiesa e Black Metal venne infatti apprezzato da tutti i cultori del genere e non solo, alimentando la fama della band autrice ed acuendone il mistero. I Batushka infatti, malgrado l’improvvisa ed esponenziale notorietà cui andarono incontro, non si rivelarono mai al loro pubblico e portarono sul palco live molto evocativi, attirando sempre maggiori attenzioni anche da parte della stampa e di alcune grandi etichette discografiche, fra cui la Metal Blade Records, con cui firmarono poco dopo.

Ed è da qui che, per i Batushka, ebbe inizio il declino.

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A fine 2018 un chitarrista polacco dal nome Krzysztof Drabikowski dichiarò di essere la mente dietro ai Batushka e che il cantante Bartłomiej Krysiuk lo ha cacciato fuori dalla band senza preavviso, bannandolo dai social e prendendosi tutti i meriti del loro successo. Ne conseguì una disputa legale infinita (ancora in corso) per l’utilizzo del nome della band e, nel frattempo, la nuova band di Krysztof (anch’essa chiamata Batushka), lancia il suo album a pochissima distanza dall’uscita del secondo album dei “primi” Batushka.
Il 27 Maggio 2019 uscì l’album dei Batushka di K. Drabikowski dal titolo “Panihida” (“Requiem”), che nella sua interezza risulta essere il seguito artistico dell’album precedente, ma questo ha pochissima distribuzione. I componenti della band originale dei Batushka non si ricongiunsero al chitarrista, e quest’ultimo perse i suoi agganci e l’album stesso finì per diventare un prodotto musicale di nicchia, disponibile solo in digitale e solo su Bandcamp.
Il 12 Luglio 2019 uscì l’album dei Batushka di B. Krysiuk dal titolo “Hospodi” (“Dio onnipotente”), ma esso ha del tutto perso il fascino che racchiudeva il debut album e lascia trasparire sin troppo chiaramente il cambiamento (o scisma, che dir si voglia) avvenuto nella band. Nessuno li volle più ai festival, la Metal Blade subì un raro flop delle vendite ed il contratto con la band non venne rinnovato.

La decisione fu dei fan: i Batushka di Drabikowski sono stati ribattezzati BaTRUEshka, mentre quelli di Krysiuk FALSushka.
Dopo tutto questo trambusto, i FALSushka il 7 Agosto 2020 (l’altro giorno! Uho!) hanno rilasciato un EP di 5 tracce dal titolo “Raskol” (“scisma”), che ha ricevuto dapprima molte critiche, ma che poi ha saputo ricatturare l’attenzione del fandom.
Il lavoro, suddiviso nelle 5 “Irmos” (parola intraducibile legata alla liturgia ortodossa), risulta solido, con ottime idee, e sembra essere un lontano parente di “Hospodi“, il quale probabilmente tocca il suo picco in “Irmos IV“, laddove i cori creano una sensazione quasi di vuoto dell’anima. Un vuoto provvidenzialmente riempito da pesantissimi riff su chitarre ad 8 corde.
L’album però non è privo di difetti: infatti, a volte, la voce potrebbe risultare forzata sia in termini di presenza che in termini di linee melodiche; come a voler sottolineare che si tratta di una creazione di Krysiuk, il cantante, arrivando ad eccedere e togliendo armonicità al pezzo.

E’ un ascolto di circa mezz’ora, che vi consigliamo, anche se si discosta ancora molto dal debut album responsabile della prima e più importante ascesa dei Batushka, così come si discosta dall’album dei BaTRUEshka (entrambi consigliati da noi molto caldamente).

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About TmsKING

Tms K.I.N.G. vive una strana doppia identità: di giorno triste studente universitario, di notte si immerge in un universo parallelo cosparso di Machine Head e Trucebaldazzi. Vivendo da solo in questo infausto universo, cerca tramite i suoi articoli di trascinare qualcuno nel suo mondo contorto, per avere compagnia durante l'ascolto di un CD Brutal Metal di qualche band georgiana e godersi una pizza e un film, possibilmente di serie B …
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