Avere la migliore band possibile è quasi un’ossessione per alcune università, che nella maggior parte dei casi si sforzano non solo di suonare bene, ma anche di riarrangiare un pezzo rivoluzionando il suo genere musicale. Nel tentativo di fare qualcosa di particolare, si riesce spesso a superare il confine tra originalità e genialità, ed è proprio di queste esibizioni che vogliamo parlarvi oggi.
Iniziamo con la USC Marching Band, la band della “University of Southern California”, che ha riproposto “Welcome Home” dei Coheed and Cambria; La loro versione è talmente piaciuta ai diretti interessati che hanno invitato tutta la band sul palco per suonarla con loro al Coachella del 2010:
http://www.youtube.com/watch?v=twIxvZjZq1E
Continuiamo poi con la Michigan State Spartans Marching Band che ha riproposto nel 2011 “Thriller” di Michael Jackson, non solo sotto l’aspetto prettamente musicale, ma anche sotto quello coreografico, cercando di rendere l’esibizione il più simile possibile a quella del re del pop:
Concludiamo con la Ohio University Marching, che ha riproposto Gagnam Style di Psy, un pezzo indie semi-sconosciuto (scommetto che non lo conoscete). In questo caso, la pennellata del genio non è solo l’arrangiamento, ma il balletto abbinato perfettamente sincronizzato, che fa diventare quest’esecuzione il “quarto potere” delle cover di rapper coreani alcolizzati.
Questo è il motivo per cui gli U.S.A. rimangono un grande paese: perché le loro università promuovono follie musicali, mentre noi ci deliziamo con Sanremo, band di paese che girano per le fiere e bersaglieri marcianti.
