C’era un tempo in cui noi italiani primeggiavamo su tutto: cultura, arte, cinema e soprattutto musica. Infatti capita molto frequentemente ad un abitante dello stivale che va all’estero, di sentire in metro o al bar canzoni nella nostra lingua; altrettanto spesso si percepisce una musica a noi particolarmente nota, che però ha un testo cantato in lingua indigena; sembra incredibile ma moltissimi artisti stranieri si cimentano in canzoni nostrane traducendone il testo ottenendo spesso risultati sconvolgenti (ed utilizzo questa parola togliendo da essa tutte le sue componenti positive).
Oggi noi di Trashic Magazine vi faremo ascoltare una breve carrellata di queste canzoni, dando quindi per scontato che già conosciate “Il pescatore” di De André in cinese e “Parole Parole” di Mina in giapponese (se non le conoscete pentitevi e cliccate sul titolo che vi guiderà ad un link per l’ascolto).
Per qualche motivo a me poco chiaro nell’Est Europa uno dei nostri musicisti più apprezzati è Toto Cutugno; l’artista siciliano (che in Italia è il soggetto di una delle più belle pagine Facebook di sempre) è un evergreen in Ucraina e Bielorussia, e sorprendentemente anche in Ungheria, dove gli “Happy Gang” hanno deciso di riproporre il suo successo più celebre, “L’italiano”, nella loro lingua; il titolo, che speravo fosse “L’ungherese” o “Il magiaro”, si può tradurre come “sono stato via molto tempo” o una cosa simile.
Una canzone che dalle nostre parti capita sempre di sentire nei classici karaoke di paese, cantata possibilmente da qualcuno che ha un tasso alcolico illegale persino in Kazakistan è “Maledetta primavera”, canzone che ha avuto sia da noi che all’estero un successo clamoroso, al quale sono seguite decine e decine di cover, una delle quali è interpretata da Paula Koivuniemi, intitolata “Aikuinen Ainen”, traducibile circa come “le signore di mezz’età”.
Una delle canzoni più celebri della storia della musica italiana è, probabilmente, “Eppur mi son scordato di te” della Formula 3, resa poi celebre da Battisti. Questa canzone è stato un incredibile successo in Russia, al punto tale che Svetlana Tchernykh ha deciso di riproporla e farne la punta di diamante di un intero album di cover italiche in lingua sovietica, tra cui, per l’appunto, “И ВДРУГ ЗАБЫЛА Я О ТЕБЕ”, la cui traduzione del titolo è identica alla versione originale.
Qui volevamo chiudere l’articolo con una chiosa sulla musica italiana di un tempo e di oggi, ma potevamo non farvi conoscere questo medley in cecoslovacco di “Felicità” e “Sherazan” di Albano e Romina con in mezzo “Ti amo” dei Ricchi e Poveri?