Martedì sera mi sono ritrovato nel bar di un hotel ad ascoltare una presentazione singolare. Attorno a me coppie quarantenni. Davanti a me una signora che teneva in mano un vibratore fucsia a forma di banana.
Lei si chiama Daphne Vibrante e da cinque anni il suo mestiere è girare per le città insegnando ad un pubblico di adulti l’educazione sessuale che non si riceve da bambini. Come aiutanti ha oli da massaggio, lubrificanti, candele profumate e, ovviamente, giocattoli più impegnativi.
Ieri guardavo con tenerezza i presenti mentre si scambiavano un we vibe -uno dei sex toys più fighi che si possano concepire- incuriositi e affascinati. L’umanità si è inventata il modo di andare sulla luna negli anni 60, ma ha inventato un vibratore che stimolasse insieme clitoride e punto G solo negli anni 80. La luna ha avuto vent’anni d’anticipo rispetto al piacere femminile. Pazzesco, no?
Daphne non si limita a vendere prodotti, ma insegna come usarli e cerca di spiegare alle coppie che l’importante non è usare cose strane, ma fare cose nuove. Perché un matrimonio duri a lungo a volte può bastare un marito che una sera fa trovare petali di fiori sul letto, candele accese tutto intorno e ti concede un lungo massaggio o una moglie che spiega come vuole essere toccata.
Il best seller 50 sfumature di grigio ha preso il posto degli Harmony dimenticati nel cassetto e il porno per casalinghe è tornato in auge. Quelle che erano troppo in periferia per vivere la rivoluzione sessuale o i loro strascichi degli anni 80 e 90, educate a non parlare mai delle tre S: salute soldi e sesso, oggi si ritrovano a scoprire il loro corpo e per fortuna non è mai troppo tardi. Daphne cerca di mostrar loro una via. Le vie del sesso sono infinite.
Dopo l’evento ho cenato con Daphne. Abbiamo parlato di Alfred Kinsey, il biologo americano che negli anni 50 si mise in testa di studiare il comportamento sessuale dell’uomo e della donna e ci riuscì, salvo poi essere travolto dall’opinione pubblica che non era pronta ad accettare la più ovvia delle conclusioni: la normalità, nel sesso, non esiste. Alfred Kinsey è anche l’uomo che ha capito che non si può dividere le persone in etero, bi e omosessuali, ma c’è bisogno di una scala più sfumata. Abbiamo parlato delle fantasie delle donne, quelle con altre donne in primis. Abbiamo parlato di come si fa a coniugare il suo lavoro con l’educazione di due figlie -la repressione sessuale fa più danni del formaggio cheddar.
Abbiamo parlato di sesso, senza alcun problema, senza alcuna malizia, senza manco lontanamente pensare che fossero approcci. Abbiamo confermato che la scabrosità è nelle orecchie di chi ascolta e che si può parlare di sesso come si parla di cucina, magari scambiandosi qualche consiglio su qualche nuova ricetta. E sarebbe anche ora di farlo davvero.
P.S.
La ricetta di Musik
Usate wevibe su di lui, dentro di lui, dentro il sedere di lui, e fatelo vibrare alla massima intensità. Buon divertimento!